La cittadella della solidarietà

1 – L’IDEA PROGETTUALE

Storicamente Ladispoli si è caratterizzata per essere un luogo dove le parole accoglienza, solidarietà e integrazione sono state praticate da una rete diffusa di associazioni.

In questo ultimo periodo l’aumento esponenziale delle richieste di aiuto e sostegno da parte di larghe fasce di cittadinanza e la crescente difficoltà a gestire questa vera e propria emergenza sociale da parte dei servizi sociali comunali – colpiti negli ultimi anni da tagli statali incresciosi – hanno dato a questo tipo di associazionismo e in generale a tutto il terzo settore uno spessore e una centralità mai visti prima.

Sono ormai molti i progetti di contrasto alle devianze, inclusione sociale e lotta alla povertà che varie associazioni del territorio portano avanti con risultati sorprendenti e numeri che devono far riflettere. Si va dalle collette alimentari alla raccolta e distribuzione di abiti e accessori per famiglie non autosufficienti; al sostegno educativo minorile davanti a vecchie e nuove devianze; agli sportelli legali, psicologici e antiviolenza; e per finire alle azioni di supporto a categorie deboli come gli anziani, disabili e migranti.

Questa convergenza tra intervento pubblico e associazionismo ha creato sul campo un modello molto interessante e virtuoso nell’ambito delle politiche sociali di Ladispoli che se ampliato, strutturato e messo in rete potrebbe diventare una nuova frontiera per il nostro welfare locale.

Stiamo parlando di un sistema che già si sta sviluppando in molte realtà europee e che richiama a sé il concetto di comunità solidale nel quale i cittadini si autorganizzano e partecipano attivamente al fine di contribuire al miglioramento del luogo nel quale vivono. E non è la visione di qualche romantico del sociale ma un modello economico virtuoso che è diventato ormai una priorità del Governo che in questa materia non più tardi di qualche mese fa ha fatto approvare al parlamento italiano un disegno di legge delega (la c.d. riforma del terzo settore e dell’impresa sociale) che nelle sue linee guide si dirige proprio nella direzione da noi auspicata contemplando tra l’altro investimenti economici notevoli.

Questa nuova visione di welfare partecipativo e sussidiario, se ben gestita e supportata dal pubblico, porterebbe a vantaggi enormi per la collettività riassumibili principalmente in un miglioramento della condizione e della qualità di vita delle persone coinvolte nel processo, un abbattimento di molti costi sociali sostenuti oggi dagli enti pubblici e una nuova opportunità per creare occupazione in un settore ancora poco valorizzato in Italia.

Questo è quindi il tempo propizio per far nascere finalmente a Ladispoli una vera e propria “Cittadella della solidarietà”: uno spazio fisico dove le varie realtà associative e del terzo settore in rete e in stretto rapporto con il Comune possano collaborare a progetti, partecipare insieme a bandi pubblici e privati, condividere obiettivi (primo fra tutti la lotta alla povertà e all’esclusione sociale), creare banche dati comuni e rendere più efficiente la loro azione.

“La Cittadella della Solidarietà” ce la immaginiamo come un luogo aperto per una comunità viva.

Un punto di riferimento complementare – e non concorrenziale al servizio pubblico – dove i cittadini in difficoltà possano trovare uno strumento efficace per risolvere il disagio e contemporaneamente un luogo dove altri cittadini che lo desiderano possano mettere in campo competenze, professionalità o anche solo una parte del proprio tempo per prender parte alla comunità lavorando nei progetti messi in campo dalle varie associazioni e realtà del terzo settore.

2 – I SOGGETTI COINVOLTI E I PROGETTI DA ATTUARE

In concreto i progetti che saranno posti in essere nella fase iniziale dalle associazioni coinvolte sono i seguenti:

1) Associazione Animo ODV

PROGETTO: Nessuno si Salva da Solo

Nessuno si salva da solo è un progetto reso operativo nel maggio 2013 in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Ladispoli che prevede la raccolta e distribuzione di abiti e accessori usati per bambini da zero a dodici anni. Se nel breve periodo questa iniziativa di solidarietà vuol essere soprattutto uno strumento concreto di sostegno e aiuto per le famiglie con figli in difficoltà in un’ottica di medio e lungo periodo essa vuole diventare anche una scintilla per contribuire a diffondere nel nostro territorio l’etica del riuso e dello scambio informale di beni e servizi.

Nello specifico “Nessuno si salva da solo” si articola in quattro fasi:

  • RACCOLTA – I cittadini informati con campagne informative dedicate e il passaparola possono donare vestiario e accessori per bambini 0-12 anni in buono stato, preferibilmente lavato, e consegnarli presso uno dei Punti Raccolta.
  • RICHIESTA – Le famiglie interessate ad entrare nel progetto possono avanzare richiesta del materiale del quale hanno bisogno indicando preferibilmente età del/dei bambino/i, taglia vestiario espressa in cm o per età, numero di scarpe, accessori come passeggini, carrozzine, seggioloni, ecc. Le famiglie direttamente segnalate dai servizi sociali comunali avranno una corsia preferenziale nella soddisfazione del bisogno. L’associazione garantisce il completo anonimato.
  • RITIRO – Il materiale viene preparato dai volontari in kit con un numero di pezzi il più possibile omogeneo per tutti. Se al momento della preparazione Animo ODV non ha a disposizione il materiale richiesto, le famiglie vengono contattate non appena se ne entra in possesso. Una volta preparato il kit la famiglia viene avvisata telefonicamente e viene fissato un appuntamento per procedere al ritiro o alla consegna del kit. La maggior parte delle consegne sono a domicilio.
  • RIUSO – Ritirato il materiale, questo diventa di proprietà della famiglia, ma lo scopo è quello di creare una rete sociale in cui si possa creare un ciclo di riuso del materiale che si riutilizza per un tempo limitato. Pertanto si chiede a tutti coloro che aderiscono al progetto, di riconsegnare il materiale che non serve più, se in buono stato e se non più necessario. Tutto può essere riconsegnato in sede perché il fondamento sul quale si basa l’iniziativa è che “quando una cosa non serve più a te può essere fondamentale ad altri”.

Il progetto è nato nel maggio del 2013 e in poco più di un anno di attività ha raggiunto i seguenti risultati:

  • famiglie affiliate = 384 unità
  • bambini 0-12 anni destinatari dei kit di vestiti e accessori = 580 unità
  • kit realizzati e distribuiti  = 1100 kit
  • vestiario e accessori raccolti tra la cittadinanza = circa 65.000 pezzi tra vestiti e accessori
  • risorse impiegate (tutte volontarie) = 30
  • punti raccolta sul territorio = 6 unità

2) Pixi – Società Cooperativa Sociale

PROGETTO: In Quel Posto – ON THE ROAD

Il progetto, nato nel 2009 sul territorio di Ladispoli, si basa su un insieme di azioni, processi e metodologie di intervento integrate. L’obiettivo generale consiste nel contribuire a diminuire i fattori di fragilità che impediscono uno sviluppo sano delle relazioni e della crescita personale.
I destinatari prioritari del progetto sono giovani e adulti in condizioni di estrema fragilità (esclusi dai circuiti assistenziali pubblici per aver raggiunto la maggiore età) e/o con figli adolescenti (in situazioni di deprivazione culturale, difficoltà affettivo-relazionali e scolastiche), donne vittime di violenza, immigrati di seconda generazione.

I fattori di rischio sui quali si interviene sono relativi prevalentemente agli ambiti relazionali – sia familiare che sociali – e interessano: maltrattamenti fisici (subiti dalla donna) e psicologici nella coppia, problemi psichici all’interno del nucleo, problemi legati alle dipendenze, problemi economici e di precarietà lavorativa, problemi legati a disagi emotivi (ansia, depressione, isolamento), problemi legati a disturbi del comportamento (aggressività, ipercinesia, incapacità di stare fermi) e problemi di integrazione nel contesto sociale.

In concreto forniamo:

  • assistenza educativa di Strada;
  • accompagno in percorsi di recupero;
  • sportello di segretariato sociale in strada;
  • orientamento scolastico/professionale individualizzato;
  • laboratori e corsi professionali (montaggio e gestione web);
  • organizzazione di momenti di confronto tra pari;
  • sostegno nell’affrontare percorsi di detenzione e inserimenti in comunità;
  • contatto con legali attivi nel sociale con patrocinio gratuito;
  • accompagno iniziale per organizzare visite dei familiari;
  • elaborazione di percorsi educativi concordati con educatori del carcere (collegamenti con Civitavecchia e Rebibbia);
  • organizzazione di collette per sostenere spostamenti e beni di prima necessità per i giovani reclusi;
  • orto sociale;
  • percorsi di socializzazione (rete con centri di aggregazione e centri sociali romani);
  • gestione web tv (in collaborazione con la scuola di cine tv Rossellini);
  • contatto con il territorio fornendo spunti per professionalità future.

Nel tempo la nostra azione quotidiana è entrata nel vivo dei bisogni dei giovani in particolare e ha rafforzato il nostro ruolo nel territorio. Il passa parola e l’investimento fatto in termini di risorse umane ci ha fatto assumere nel tempo un ruolo naturale di ponte tra la gente e i servizi del territorio.

Metodologia di intervento: Lavoriamo in un’ottica di rete sociale e miriamo alla costruzione di piani di intervento individualizzati cercando di ottimizzare le poche risorse presenti nel territorio. Gli interventi vengono erogati mediante l’organizzazione di sotto-aree, che aiutano a definirne gli ambiti, gli obiettivi e le azioni da compiere.

Attualmente seguiamo in maniera strutturata e continuativa:

  • 15 famiglie monoparentali;
  • 9 donne vittime di violenza (di cui due inviate e accompagnate in strutture protette sul territorio romano, 7 in carico al servizio legale);
  • 3 giovani (di cui i primi due in comunità; il terzo agli arresti domiciliari).

Sul web: labpixi.wordpress.com

3) La Metamorfosi – Associazione di Volontariato Sociale

PROGETTO: Circuiti Integrati

Il progetto nasce come laboratorio cittadino permanente dello “stare insieme” per creare opportunità ed è rivolto a persone in evidente condizione di emarginazione sociale ed economica in un contesto in cui il rilancio di una “coesione di comunità” diventa elemento primario per un contesto sociale più equo.

Gli obiettivi di questa attività risiedono:

  • Stimolare e rafforzare la centralità della coesione socioeconomica interculturale tra classi in evidente stato di disagio ed emarginazione, agevolando la creazione di micro impresa artigianale e discipline interculturali.
  • Creare una rete sociale che renda comprensibile le distanze della diseguaglianza accorciandole tramite la conoscenza, lo stare insieme nel laboratorio sociale composto dai tavoli di lavoro.

In concreto il progetto prevede l’istituzione di un gruppo di “mutuo aiuto assistito” che in una fase di “rete sociale” (networking) svilupperà un laboratorio (tavolo di lavoro) dove i partecipanti, coadiuvati da due figure professionali individuate in : 1 conselor – 1 consulente del lavoro (coach) – 1 consulente finanziario cercheranno di sviluppare attraverso il metodo della condivisione e confronto un percorso strutturale di inserimento o reinserimento socio economico. Il laboratorio agirà da un lato da agevolatore sociale, consentendo ai partecipanti un equo scambio di servizi in un’ottica di ottimizzazione del tempo e approfondimenti interculturali agendo come una “piattaforma del tempo”, dall’altro sarà un incubatore di attività lavorative (prevalentemente artigianali) in un contesto di co-working.

L’innovazione e la sostenibilità di questa forma progettuale sono insiti nel fatto che tale azione agisce di riflesso su due fronti: quello del supporto allo sviluppo del lavoro e quello della coesione sociale, che cosi strutturati diventano l’uno conseguenza e supporto dell’altro. Partendo dalle peculiarità di ogni persona e mettendole in rete, anche i punti deboli individuali troveranno inevitabile compensazione.

Il progetto coinvolgerà un target di Cittadini in evidente disagio sociale e in particolare:

  • giovani e donne disoccupate/i
  • Cittadine/i stranieri senza occupazione
  • Cittadini/e stranieri fatti oggetto di discriminazioni o emarginazioni.

All’interno delle attività previste dal progetto ci sono anche:

  • attività di informazione, assistenza e orientamento rivolto ai cittadini stranieri e non solo;
  • informazione conoscenza inerenti le modalità di accesso ai servizi socio-sanitari, scolastici, lavorativi presenti nel territorio;
  • supporto per chi non ha requisiti di accesso;
  • un punto di riferimento presso il quale ricevere in primo luogo informazioni sulla legislazione italiana sull’immigrazione e sui diritti di cittadinanza e orientamento all’accesso ai servizi sociali e socio-sanitari nel territorio;
  • assistenza ai cittadini stranieri nel disbrigo degli adempimenti amministrativi;
  • un punto di orientamento per quanti abbiano subito discriminazioni o atti lesivi della dignità e dei diritti;
  • Attività ludiche.

4) Associazione Humanitas Onlus

PROGETTO: Humanitas

Il progetto Humanitas è già attivo sul territorio di Ladispoli da oltre due anni e consiste in un sostegno quotidiano alle famiglie in difficoltà economica e sociale. L’attività portata avanti totalmente da risorse volontarie ingloba una serie di servizi alla persona e al nucleo familiare.

I settori operativi in cui opera sono i seguenti:

  • ANZIANI – Trasporto e accompagnamento analisi, visite mediche, ecc.
  • DISABILI – Assistenza mirata a facilitare l’autonomia personale (spostamenti, barriere architettoniche, ecc.) con servizio di accompagnamento.
  • POVERTA’ – Distribuzione generi di prima necessità; assistenza durante il periodo invernale per i senza tetto; informazioni e contatti con i centri diurni, strutture protette e assistenti sociali; disbrigo di pratiche e certificazioni per avviare percorsi di reinserimento sociale.
  • TOSSICODIPENDENZA ED ESCLUSIONE GIOVANILE – Informazioni e conoscenza di comunità o strutture che offrono servizi sociali e sanitari; percorsi di reinserimento sociale; collaborazione con case famiglia e istituti; collaborazione ad attività di volontariato presso la nostra struttura.
  • IMMIGRATI E RIFUGIATI – Assistenza in fase di prima accoglienza con distribuzione di generi di prima necessità; sportello informativo per la vita quotidiana, per la sanità e per le strutture pubbliche delle politiche sociali.
  • MALATI CRONICI, ONCOLOGICI E TERMINALI – Assistenza domiciliare e supporto alle famiglie; acquisto e consegna farmaci; disbrigo pratiche; assistenza nella ricerca di strutture di lunga degenza; accompagnamento e supporto durante le terapie.

I risultati raggiunti in questi due anni sono sorprendenti soprattutto relativamente al numero di famiglie seguite e supportate (più di 300 famiglie) e per la quantità di pacchi alimentari consegnati (circa 4mila pacchi consegnati). La rete Humanitas si configura ormai come un perno centrale nella comunità di Ladispoli nelle attività di supporto e contrasto alle povertà e all’esclusione sociale ed è diventata un simbolo della comunità solidale che immaginiamo poter costruire con “La Cittadella della solidarietà”.

5) Associazione Libera – Presidio di Ladispoli e Cerveteri

PROGETTO: MISERIA LADRA – Dichiariamo illegale la povertà

Il Gruppo Abele e Libera promuovono la campagna “Miseria Ladra” con tutte quelle realtà sociali, sindacali, studentesche, comitati, associazioni, movimenti, giornali e singoli cittadini/e, intenzionati a portare avanti le proposte contenute nel documento che mette al centro la lotta e il contrasto alla povertà che in Italia sta crescendo ogni giorno di più.

Proposte concrete che da subito possono rispondere alla crisi materiale e culturale, rafforzare la partecipazione e rivitalizzare la nostra democrazia. Libera ha promosso la campagna “Miseria Ladra” perchè vuole contrastare le mafie all’interno di una visione europeista fondata sulla cultura dei diritti e del welfare come elemento di civiltà. In campagne come questa strumenti come la denuncia, attraverso l’informazione e l’analisi, si saldano alla proposta.

All’interno della “Cittadella della solidarietà” il Presidio di Ladispoli e Cerveteri di Libera potrà portare avanti il progetto “Miseria Ladra” confrontandosi quotidianamente con i cittadini e con le associazioni coinvolti agendo da collante e intermediario in progetti, campagne e iniziative tese a mettere al centro dell’agenda pubblica la povertà e le azioni di contrasto ad essa.

Questi sopra riportati sono i progetti che sin dall’inizio saranno attivi all’interno della “Cittadella solidarietà”. Saranno queste attività già ben strutturate ed operative a rendere questo progetto un catalizzatore di energie solidali che si riverseranno sulla cittadinanza e sulle associazioni stesse che da questi percorsi già delineati potranno intraprenderne di nuovi in maniera autonoma o in rete tra loro.

Oltre alle associazioni già menzionate sopra hanno dato disponibilità a partecipare alla rete della “Cittadella della Solidarietà” anche altre associazioni di volontariato o promozione sociale e a breve comunicheranno un proprio progetto da sviluppare all’interno della rete. Si ribadisce che “La Cittadella della Soliderietà” è un progetto aperto che vuole dialogare con tutte le realtà del terzo settore di Ladispoli, le quali potranno aderirvi in qualsiasi momento.

La rete svilupperà un codice etico e programmatico che ogni soggetto dovrà sottoscrivere per poter aderirvi.

3 – RICHIESTA DI COLLABORAZIONE E DI UNA SEDE PER IL PROGETTO

A tal fine le associazioni firmatarie chiedono al Comune di Ladispoli di sposare questo progetto e mettere in campo risorse, impegno ed energie per renderlo attuabile.

Stiamo richiedendo una disponibilità a collaborare e soprattutto a concederci uno spazio fisico che ponga le basi allo sviluppo di questa nuova idea di comunità aperta e partecipata che proietterebbe davvero Ladispoli nel futuro e la farebbe diventare un modello da imitare.

Per tutte noi associazioni “La Cittadella della Solidarietà” è un obiettivo non più rimandabile, un’esigenza reale oltreché una priorità per la Ladispoli che immaginiamo da qui in avanti.

ALFREDO FROSI
Responsabile esecutivo dei progetti associativi Animo ODV

MASTROPIETRO VALERIA
Presidente Pixi – Società Cooperativa Sociale

SABRINA SABELLICO
Presidente Associazione Metamorfosi

IDA ROSSI
Responsabile Progetto Humanitas

MARA CAPORALE
Associazione Libera – Presidio di Ladispoli e Cerveteri

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